Economia russa

Nuovo dinamismo economico russo

Dinamismo Economico in RussiaLa Russia dei giorni nostri, nonostante risenta ancora degli effetti della caduta dell’Unione Sovietica e da una brutale pauperizzazione del nuovo capitalismo, è impegnata in una rapida trasformazione per recuperare il suo prestigio passato.

La perestrojka, avviata da Michael Gorbaciov, ha segnato la fine del periodo comunista, alla fine degli anni Ottanta e il passaggio ad una nuova forma di capitalismo. La figura di costui, uno dei maggiori personaggi della storia del paese, non è tuttavia considerata allo stesso modo in patria: la maggior parte dei russi lo considerano infatti responsabile del declino del paese. Al periodo di caos, simboleggiato dalla figura di Boris Eltsin, comparso sulla scena nel 1991, è seguito il periodo di Putin (all'epoca Presidente della nazione e attualmente Primo Ministro) e più recentemente da Dmitri Medvedev (attualmente Presidente della nazione) che ha più volte ribadito e dimostrato di voler proseguire il corso politico del suo immediato predecessore. Grazie ad un programma fortemente patriottico, sepur secondo molti, per molti aspetti troppo autoritario, Putin sembra godere ancora della fiducia della maggioranza della popolazione nella sua guida del governo attuale.

Il rinnovamento economico del paese ha contribuito molto a ridare al popolo russo fiducia nel futuro. I negozi vuoti e le infinite code per acquistare i beni di consumo sono ormai solo un brutto ricordo. Oggi nelle città più grandi, soprattutto Mosca e San Pietroburgo, si può comprare veramente di tutto, anche se la maggior parte dei beni è d’importazione. Negli ultimi anni, dopo un periodo di transizione economica particolarmente destabilizzante, per il passaggio dal socialismo a uno sfrenato liberismo, il paese ha raggiunto un tasso di crescita notevole, grazie soprattutto alla congiuntura favorevole dei prezzi delle materie prime, come petrolio, metalli, carbone e gas, che costituiscono le principali risorse naturali del paese. La Russia è infatti uno dei maggiori produttori ed esportatori di petrolio e il primo esportatore mondiale di gas.

L’Europa, compresa l’Italia, si appoggia sempre di più alla Russia per il suo approvvigionamento energetico. Quest’ondata di capitalismo ha creato ed esasperato la differenza tra la ricchezza delle diverse fasce della popolazione. La capitale, Mosca, è la città in cui è concentrato il maggior numero di miliardari al mondo, mentre molte persone, specialmente chi percepisce pensioni ridottissime, sono ridotte a mendicare.

Il divario sociale è notevole anche tra città e campagna, dove spesso, in mancanza di salari pagati in contanti, si ricorre spesso al baratto. Le generazioni più giovani della città sono prese da una vera e propria frenesia del consumo. I sogni sono quelli di acquistare un’automobile, un appartamento o di fare viaggi all’estero, cose che tempo fa non si osava neanche immaginare e che oggi, almeno per chi se lo può permettere, sono più alla portata.

Questo dinamismo economico ha mutato anche in modo radicale l’aspetto delle grandi città: prima il grigiore e l’uniformità facevano da padroni, ora si possono vedere numerosi cartelli pubblicitari, insegne al neon, locali alla moda, casinò e ristoranti, con il risultato di un’eccitante vita notturna che prima era totalmente inesistente.

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